Anche la cultura è fortemente segnata dalla matrice agropastorale dell'area, nelle sue espressioni materiali ed immateriali.
Da una parte si segnalano la pratica equestre, con le sue espressioni agonistiche tradizionali e con il suo forte legame con l'espressione della religiosità locale, ma anche la produzione di costumi che rappresentavano il modo di abbigliarsi consuetudinario delle poplazioni locali. Non si può non citare il maestoso patrimonio archeologico di epoca nuragica e romana, con monumenti che rappresentano dei "pezzi unici" dell'arte di edificare degli antichi abitanti della Sardegna. Di sicuro interesse sono anche le emergenze architettoniche religiose, legate alle tante chiese campestri, intorno alle quali è ancra possibile assistere a manifestazioni religiose di grande effetto, conservate nei secoli.
Dall'altra parte spicca una tradizione canora molto ricca e variegata, legata al "canto a tenore", espressione della musicalità del mondo del pastore che risulta essere fra le forme musicali più arcaiche del mondo.
Ovunque è presente il ballo tradizionale, con varianti locali. Per documentare tale importante tradizione è stato realizzato un Museo dedicato al canto a tenore, con moderne istallazioni che consentono al viitatore di cogliere le tante sfumature stilistiche di questa espressione artistica millenaria.
E' ancora presente in uno dei comuni dell'area del GAL una maschera carnevalesca arcaica, legata ai riti apotropaici del mondo sardo dell'antichità.